Torniamo a parlare della connessione fra Lampedusa e la liguria in ambito religioso. Come abbiamo detto si deve ad un ligure, Andrea Anfossi, l’ “esportazione”, se così si può dire, del culto per la Madonna di Lampedusa in Liguria.
Della sua rocambolesca avventura via mare con un legno di fortuna e una tela sacra raffigurante la Madonna si è già detto; a mio parere, è senz’altro più probabile che l’Anfossi invece, rifugiatosi all’interno di Lampedusa o là sbarcato a forza, verosimilmente nel corso di una tappa della nave su cui era imbarcato, si sia imbattuto nella grotta adibita a luogo cristiano e vi abbia pregato a lungo fino all’arrivo di una nave, cristiana questa volta, su cui si sia imbarcato per tornare a casa: come abbiamo detto Lampedusa era anche una sorta di “punto franco” per le navi di ogni religione ma il nostro, probabilmente, lo ignorava e l’arrivo di una nave “amica” l’abbia visto come l’esaudirsi delle sue preghiere e da qui quindi la decisione, una volta tornato a casa, di costruire un santuario per grazia ricevuta a quella Madonna tanto pregata a Lampedusa; ma questa è una mia, personalissima, interpretazione.
Esiste quindi una sorta di filo che unisce il piccolo Santuario della Madonna di Porto Salvo di Lampedusa in Sicilia a quello di Nostra Signora di Lampedusa che si trova a Castellaro in Liguria.
Ma, al di là della intitolazione dei due Santuari alla Madonna e oltre a questo filo storico/romanzesco che le unisce, i due luoghi sono molto diversi l’uno dall’altro.
Il Santuario della Madonna di Lampedusa di Castellaro, la cui costruzione inizia sulla collina di Costaventosa nel 1602 per concludersi nel 1619, è una struttura decisamente imponente, ricca e ridondante, a struttura circolare, con un altare maggiore e due altari laterali, agli angoli della chiesa sono posizionate quattro statue marmoree raffiguranti i santi Giuseppe, Giovanni Evangelista, Anna e Gioacchino e sopra il portone d’ingresso è visibile un affresco che raffigura l’avventura dell’Anfossi: il campanile ed il porticato esterno sono invece aggiunte del XIX secolo; l’ubicazione è spettacolare, alta sul livello del mare, gode di una vista splendida e la strada che porta al Santuario è adornata da quindici cappellette con richiami al rosario. Al Santuario è legata una grande devozione e fama di particolare santità documentata anche dalla presenza di molti ex-voto.
Alla scelta del luogo per l’edificazione sono legate ulteriori leggende che vogliono contrapposti il volere e la scelta dell’Anfossi a quello dei suoi concittadini con il famoso “quadro/vela”che, nottetempo, migra dal luogo scelto da questi ultimi verso quello deciso dal marinaio: è ovvio che alla fine fu l’Anfossi a spuntarla sul sito di costruzione!