Non è strano pensare che anche Lampedusa abbia le sue leggende, i suoi misteri e le sue piccole curiosità. Ogni luogo è intessuto della sua storia, vera o veritiera che sia o, a volte, semplice frutto delle paure e delle speranze dei suoi abitanti.
Fra le storie che su e di Lampedusa si raccontano, grande parte hanno i pirati ed i corsari, maggiormente questi ultimi che, a differenza dei primi, operavano in una sorta di legalità. Uno dei corsari la cui storia è intessuta con Lampedusa è Dragut, corsaro di fede islamica che sull’isola fu presente a vario titolo: la depredò come rivalsa sull’attacco del Doria alle coste nord - africane, vi incontrò il Cardinal Ombra, emissario del papato che sembra avesse diversi interessi con i corsari berberi, e vi visse una romantica storia d’amore con Mariangela, una schiava di religione cristiana.
Altra storia leggendaria, senonaltro per il suo svolgimento, è quella del marinaio ligure Andrea Anfossi. Quest’ultimo, già prigioniero sulla galea di Ucciali, luogotenente del citato Dragut, riuscì ad approfittare di una spedizione sull’isola di Lampedusa per darsi alla fuga e rifugiarsi, presumibilmente, in quello che oggi è il Vallone del Santuario dove, nel corso del suo vagare, si imbattè in una grotta al cui interno era custodita una tela raffigurante la Madonna che l’Anfossi decise di utilizzare come vela per la sua imbarcazione di fortuna con cui avrebbe fatto ritorno, migliaia di chilometeri piu’ a nord, nella sua liguria e, piu precisamente a Castellaro Ligure dove, per ringraziamento, fece erigere un santuario, tuttt’ora meta di devozione.
Un’altra leggenda, poco conosciuta ma affascinante, porrebbe la mitica Atlantide nel canale di Sicilia, tra l’isola di Linosa ed i Golfo della Sirte: Enzo Di Pasquale, nel suo “Misteri, Crimini e Segreti della Sicilia” ne fa menzione rimandando all’estate del 1957 ed alle esplorazioni dei fondali dei Bucher, rese però difficili dalle attrezzature non certo all’avanguardia; nel 2010 pare che alcune navi della marina libica abbiano scoperto, nello stesso sito, resti di diversi edifici urbani, frammenti di sculture e materiali vari ma, purtroppo, vuoi anche per la situazione politica tuttora perdurante in quel paese, nulla è piu’ dato sapere di questi ritrovamenti anche se, volendoci basare su dove Platone nei suoi “Dialoghi” pone il mitico regno di Atlantide, non sarebbe poi un’ipotesi troppo peregrina.
Così come non lo è da scartare l’ipotesi che, sempre nel mare antistante Lampedusa, siano presenti dei tempi megalitici: anche qui, purtroppo, le ricerche sono ferme ma, chissà che in un futuro non troppo lontano, al fascino del suo mare e della sua terraferma, Lampedusa non possa aggiungere anche questo.