isola di Lampione

isola di Linosa
lampione

Isola di Lampione

Natura inviolata

Secondo la leggenda Lampione era in origine un masso che sarebbe sfuggito dalle mani di Ciclope. Si narra di due eremiti che abitarono l'isola in passato ma non vi è alcuna testimonianza certa. L'isolotto, che ha sempre seguito le vicissitudini delle altre Pelagie, non ha mai vissuto avvenimenti storici. Dopo essere entrato a far parte del Regno d'Italia, il 12 giugno 1878 seguì la sorte delle due isole maggiori, essendo incorporato nel nascente Comune di Lampedusa e Linosa.


Nel 1897 al largo di Lampione fu avvistato un banco di spugne che attirò l'attenzione di pescatori italiani greci e tunisini che diedero diedero impulso economico all'arcipelago. La pesca, la lavorazione e la commercializzazione delle spugne Spongia officinalis era all’epoca molto redditizia, per via dell’utilizzo delle spugne nella cosmesi ed in altri settori artigianali. Tuttavia con l’avvento delle spugne artificiali questo settore lentamente andò declinando anche per via della progressiva diminuzione delle spugne e per il successivo divieto di pesca. L’Isolotto di Lampione non è stato mai abitato tantomeno oggi e l'unico segno dell'uomo è un faro automatico, da cui deriva il nome dell'isola. Il faro è raggiungibile tramite un sentiero che parte da un piccolo attracco artificiale, adatto solo a piccole imbarcazioni. Lampione fa parte dell’Area Marina Protetta Isole Pelagie ed è in zona C nell'attuale regolamento di zonazione dell'A.M.P. La flora e la fauna non sono quindi soggette a totale protezione e sono consentite alcune attività nel mare circostante l’isola. Molti uccelli marini, in particolare gabbiani, sostano qui regolarmente ed alcuni vi nidificano. Inoltre è presente l'endemico Armadillidium hirtum pelagicum, (Crostaceo endemico) un crostaceo di terra. Le acque nella tarda estate sono popolate da squali, in particolare gli squali grigi, specie protette e non pericolose per l’uomo oltre a numerose specie di cernie, aragoste, ricciole saraghi corvine e miriadi di castagnole ed enormi spugne nere.